La grande quercia della Masseria Malerba e San Michele delle Grotte ad Altamura

Altamura 18/12/2022,


Il cielo azzurro di questa domenica che precede il Natale, ad Altamura, è macchiato da grandi e bellissime nuvole che, sospinte dal vento, animano l’orizzonte. Oggi, la temperatura, in questa antica città edificata sulle alture della Murgia pugliese, è più fredda rispetto a quella che io e Paola abbiamo lasciato a Bari e il vento mi costringe a chiudere la cerniera del mio vecchio giubbotto.
L’appuntamento con Sergio e Lucia, previsto per le 10.30, e’ stato fissato da circa due settimane e prevede la visita ad un ipogeo inghiottito dalla città moderna e a un antica masseria.
Arrivati sul posto si uniscono al nostro piccolo gruppo Franco , Vittorio un ingegnere del comune di Altamura e Michele dell’AGESCI.
La prima tappa del nostro tour, organizzata dai nostri ospiti, è la chiesa rupestre di San Michele delle Grotte. Il manufatto, ricavato da grotte preesistenti , può essere ammirato nel suo insieme, dall’alto, percorrendo via Madonna della Croce. Questa strada prende il nome da un’altra chiesetta, edificata nel 1298 ( https://murgiapride.com/2015/le-chiese-di-altamura/ ) che si trova in prossimità della chiesa ipogeo che stiamo andando a visitare.
Alla chiesa si accede scendendo da una rampa di scale il cui ingresso si trova sulla strada. La chiesa è infatti al di sotto del livello del piano stradale che è stato realizzato solo in tempi recenti erigendo un terrapieno in una zona che si trovava fino a qualche decennio fa in campagna, fuori delle mura di Altamura, su un percorso di pellegrinaggio dedicato a San Michele. Si ipotizza che tale cammino congiungesse la città di Gravina in Puglia (sede di un’altra chiesa ipogeo anch’essa denominata San Michele delle Grotte), la città di Altamura e Monte Sant’Angelo dove si trova la basilica-santuario di San Michele Arcangelo (https://www.santuariosanmichele.it) che è, a sua volta, collegata con Mont Saint Michel in Normandia (https://en.wikipedia.org/wiki/Mont-Saint-Michel) e St.Michael’s Mount in Cornovaglia (https://www.visitbritain.com/it/it/st-michaels-mount).
San Michele delle grotte è stato recentemente restaurato grazie all’interessamento del comune di Altamura e all’attenzione di associazioni locali e dei cittadini. In questo caso il restauro ha dovuto prendere in considerazione anche l’urbanizzazione dei luoghi che, alterando il contesto ambientale, ha modificato le condizioni di drenaggio del suolo provocando infilitrazioni d’acqua e umidità che hanno messo a rischio la conservazione dell’edificio .
Sulla facciata della chiesa si apre una porta sormotata da un’edicola in cui, originariamente, era collocata la statua dell’angelo Gabriele risalente probabilmente al XVIII secolo. La statua è stata trafugata e ora al lato dell’ingresso è stata posta una sua copia . La chiesa ha una struttura a tre navate e l’ambiente interno è caratterizzato da massicci pilastri sui cui restano le traccie di antichi affreschi. Di notevole interesse artistico gli altari seicenteschi in pietra locale intagliati e decorati, gli splendidi affeschi sugli altari appena restaurati e il pavimento maiolicato di fine seicento.
La chiesa ipogeo è circondata da altri locali che si aprono nella roccia il cui recupero non è ancora iniziato e su cui il comune pensa di procedere al restauro nel prossimo futuro.
Scatto una serie di foto degli ambienti interni della cripta con il mio smartphone che non pubblicherò perché mi è stato chiesto di non farlo lasciando, in tal modo, a tutti i visitatori futuri il piacere della scoperta di questo luogo inaspettato dove la bellezza, la storia e le tradizioni si incontrano e si svelano.
La seconda tappa del tour è stata organizzata per consentire la visita alla masseria Malerba nelle campagne intorno ad Altamura. Franco, il fratello del proprietario, appena arrivati sul posto, ci conduce ad una maestosa quercia pluricentenaria che si trova sulla sinistra, se si osserva di fronte il complesso di edifici che costituiscono la masseria. La chioma dell’albero ha già una colorazione bruna e, fra poco, con le folate di vento dei prossimi giorni le foglie cadranno mettendo maggiormente in evidenza le dimensioni, la forma e l’elegante portamento di questa pianta che è in grado di lasciare a bocca aperta persino il passante più distratto.
La masseria è stata edificata nel 1603, così come testimonerebbe l’iscrizione sul portale dell’ingresso principale. Gli spazi, i cortili, le stanze e i luoghi raccontano storie di uomini e donne che sono vissuti prima di noi e che hanno frequentato questi luoghi come padroni o come lavoranti succedendosi generazione dopo generazione. La masseria e i suoi abitanti hanno assistito alla mutazione dei luoghi, del paesaggio che circonda gli edifici. Il tempo è trascorso, le persone, i loro costumi, le loro abituati e il linguaggio sono mutati ma le pietre di questa antica abitazione e la quercia continuano a resistere imperturbabili e indifferenti a quanto accade intorno a loro. E il fascino e il mistero dei luoghi è proprio in questa esistenza immutabile e in questa bellezza ineffabile.

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